Come sapete, sullaluna è una libreria indipendente dedicata in gran parte ai libri illustrati e niente ci rende più felici del conoscerne gli autori. Questo incontro con Marina Girardi è nato così, per caso, mercoledì mattina mentre lei passeggiava per la Fondamenta della Misericordia e ha deciso, sempre per caso, di fermarsi da noi per un caffè e una fetta di torta. Non abbiamo saputo resistere alla tentazione di farle delle domande e di chiederle di autografare una copia di ‘Ortica’ per il locale. Riportiamo la nostra breve conversazione, un po’ a memoria e un po’ grazie alle note prese su un pezzo di carta ‘svolazzante’.
1) Come nasce Ortica?
Ortica nasce da una nostalgia per la natura. Sono nata e cresciuta nelle Dolomiti, ed ero abituata ad avere con essa un rapporto quotidiano e naturale, spontaneo. Poi, per studio, mi sono trasferita e il mio panorama è diventato urbano e ho sentito la mancanza di questa costante interazione (infatti, attualmente vivo vicino ad un fiume ai piedi di un monte dell’Appennino). Il mio lavoro cerca di raccontare l’unione profonda tra uomo e natura, da ascoltare con quelle che definisco orecchie interiori. Per esercitarsi all’ascolto, propongo esercizi come il cammino, che implica l’attraversamento fisico della natura, quindi il fermarsi, il respirare, l’ascoltare, esercizi psico-fisici come lo yoga e anche il disegno dal vero, che porta alla contemplazione della natura.
2) Quando hai iniziato a disegnare?
Disegno da sempre e da sempre mi piace disegnare dal vero, per strada. Anni fa mi sono costruita una bicicletta speciale che mi permette di girare per borghi e paesi e disegnare con tranquillità. Ho iniziato anche a vendere i primi disegni così, fino a che è diventato un lavoro continuativo. Insieme al disegnatore Rocco Lombardi, abbiamo creato Nomadisegni, un laboratorio di disegno itinerante che diventa luogo d’incontro e condivisione di storie nascoste dentro al paesaggio.
Lavoro molto con committenti privati, mentre le prime collaborazioni con le case editrici sono iniziate nel 2009.
3) Come mai hai scelto proprio l’ortica?
Il mio primo amore con l’ortica è nato con Teorema di Pasolini, in cui Laura Betti ne mangia così tanta che i capelli le diventano verdi. Poi l’ortica mi piace perché è una pianta con personalità, se non la raccogli con la giusta delicatezza ti graffia, se invece la tratti con amore diventa curativa e nutriente. Insomma, è una bambina che sa il fatto suo.
4) In alcuni tuoi libri è illustrata Venezia.
Sì, amo molto questa città. È a Venezia che conobbi i primi kurdi arrivati dopo gli sbarchi in Italia, da cui il mio libro Kurden People (2009, Comma 22 Editore). Per spiegare il contesto, in quel periodo il Pubblico Ministero di Venezia Giovanni Zorzi stava coordinando le indagini che avrebbero portato all’arresto di 9 kurdi accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in stretto contatto con i complici in Grecia (fonte:La Nuova Venezia). Ho voluto condividere il racconto dell’incontro con alcuni migranti, usando la voce di Sonia, la protagonista che al ritorno da una vacanza a Creta incontra a Patrasso dei ragazzi kurdi in fuga dalle persecuzioni e scopre che la Venezia dei suoi anni universitari, è una delle tappe più tragiche di quei viaggi. Così parte per il Medio Oriente, verso una terra di nessuno, per vedere cosa succede e provare ad avvicinarsi al loro patrimonio culturale.
Venezia compare anche in Capriole (2015, Topipittori), diario a fumetti di un’infanzia nomade, in cui racconto dei viaggi fatti da bambina, del mio rapporto con il disegno e la vita.
Ringrazio moltissimo Marina per la chiacchierata e spero di vederla di nuovo presto in libreria.
Marina Girardi è un’illustratrice, fumettista e cantautrice italiana.
Scoprite di più sul suo blog.