‘Siamo ciò che mangiamo’ disse Feuerbach e in effetti, nonostante la sua frase venga spesso banalizzata, è innegabile che il cibo rappresenti uno dei punti cardine per le trasformazioni ambientali e sociali. Si parte sempre dalla terra e dalla natura, si inizia dal piccolo per andare verso il grande. Un solo seme può dare numerosi frutti, l’importante è riscoprire il piacere della semina e soprattutto dell’attesa.
sullaluna da sempre ha voluto affiancare alla libreria un bistrot con prodotti provenienti da aziende agricole biologiche che rispettano e tutelano l’ambiente. Ci avvaliamo di diversi piccoli fornitori e proponiamo solo prodotti stagionali, per esempio le arance le troverete solo d’inverno, rigorosamente siciliane dell’azienda Scorzamara; il prosecco è il nostro Lunatico (per approfondire, vedi questo post), che nasce sulle rive di Refrontolo in un terreno incontaminato, mentre la birra -l’ultima novità- , dal sapore unico, fresco e agrumato, si chiama Zona A e la produciamo a Ventotene (per approfondire, vedi questo post)
Tra gli scaffali della libreria troverete una sezione abbastanza corposa dedicata al cibo, che include sia libri di ricette che saggi e racconti illustrati. Per presentarvi la lista dei libri disponibili, abbiamo pensato di portarvi a fare una passeggiata per gli orti e i mercati di Venezia. La laguna offre luoghi meravigliosi e prodotti unici. Partendo da nord non possiamo non menzionare Torcello, che certo non funge da orto cittadino ma permette di perdersi nei suoi campi e di raccogliere un po’ di salicornia selvatica.
Poi Mazzorbo, con le sue vigne e i campi. Seppur attaccata alla più famosa Burano, Mazzorbo ha una personalità più selvatica, con i gatti che vagano per le strade e un silenzio salmastro. Burano invece è nota per i pescatori, con il suo mercato coperto e i bellissimi banchi di marmo dove una volta veniva esposto il pesce (attualmente non è possibile utilizzarli per motivi igienico-sanitari).
Sant’ Erasmo, giustamente soprannominata l’orto di Venezia, un’isola interamente adibita all’agricoltura. Poche persone ci vivono e l’atmosfera è davvero rilassante. Fortunatamente non ci vanno troppi turisti e chi decide di avventurarsi fino a lì, di solito noleggia una bicicletta e va a mangiare prodotti locali. Ci sono diverse aziende agricole e un signore che produce miele, ma mi raccomando non chiedetegli se è di barena, perché potrebbe arrabbiarsi
“Tutti vogliono il miele di barena, come se fosse l’unico di Venezia. Ma non è possibile produrne così tanto perché di Limonium ce n’è poco. Se vuoi io ho miele di tiglio o millefiori”.
(Per recuperare dopo l’infelice domanda, ne comprai uno per tipo e -per di più- nei vasi grandi. Devo dire che il sapore è fantastico e ha ripagato la fatica del trasportare tutto quel peso ‘a bracci’, come diciamo qui a Venezia).
Sempre in laguna nord c’è l’isola delle Vignole, dove ci sono solo case e campi e dove i turisti non arrivano, anche perché non c’è davvero nulla. La Vignole sono un luogo dove il tempo sembra sospeso, non immobile ma lento. Spesso mi rifornisco di verdura dall’azienda agricola di Riccardo Ballarin, che è biodinamica (ossia con un terrene con non è stato trattato da oltre 30’anni) e che mette sui banchi solo prodotti di stagione. I ‘brutti ma buoni’, carote bitorzolute, teste d’aglio piccole piccole dalle striature viola e bianche, melanzane e peperoni di mille colori e poi giuggiole, zucca, radici, radicchi e radicchietti che più saporiti non si può. Il proprietario mi diceva che non usano alcun tipo di insetticida, che si avvalgono di capelli per tenere lontani certi insetti e che quando capita che una pianta venga attaccata… la lasciano andare, ma non intervengono chimicamente.
Murano invece è più famosa per il vetro che per il cibo. Sull’isola conosciamo però una brillante artista americana di nome Judi Harvest, che produce un miele speciale legato ad un progetto artistico che mira a sensibilizzare sull’importanza della tutela del lavoro artigianale e della sostenibilità ambientale. Potete trovare il suo miele da noi in libreria.
Dall’altro lato della laguna, abbiamo il Lido e la Giudecca, entrambi con campi coltivati. La Giudecca, in particolar modo, è nota per l’Orto delle Meraviglie, un giardino privato dove le detenute del carcere femminile coltivano verdura biologica che vendono direttamente al pubblico il giovedì mattina in F.ta di Sant’Eufemia, oltreché ad alcuni ristoranti di Venezia.
Altra isola incantevole è Sacca Sessola, ora nota con il nuovo nome Isola delle Rose, decisamente più appropriato per l’albergo 5 stelle WJ Marriott che vi ha sede. L’orto è stato nominato il più bello del mondo, purtroppo non ha un uso cittadino, comunque se vi capita di andare per vedere una mostra nel periodo della Biennale o per un pranzo/cena eleganti, non possiamo che consigliarvi di visitarlo.
Altri luoghi non accessibili a tutti, sono le vigne recuperate dall’Associazione Laguna nel Bicchiere, nata nel 1993 grazie all’opera del professore Flavio Franceschet, che dopo aver ‘riscoperto’ l’uva nativa Dorona grazie all’opera dei frati di San Francesco della Vigna e dei loro orti nascosti, ha voluto avviare un programma didattico con le scuole medie locali, recuperare vigne e dar vita a un sano prodotto da tavola (il vino non è venduto nei negozi, solo chi fa parte dell’associazione può comprarlo e la produzione è chiaramente limitatissima). Tra i vari luoghi dove operano i volontari, sono rimasta incantata dalle vigne nell’isola di San Michele, ossia il nostro cimitero. Bellissimo poter stare lì con i vari associati, vederli lavorare e poi pranzare tutti insieme.
Un altro luogo incantevole non accessibile è il Giardino Mistico dei Carmelitani nella Chiesa degli Scalzi, la più vicina alla ferrovia. E’ possibile comprare la verdura e la nota acqua di melissa nel loro negozio, mentre per vedere il giardino è necessario prenotarsi per una visita guidata (offerta libera).
Per quanto riguarda i mercati contadini (o farmer’s markets), a Venezia sono:
il lunedì a Santa Marta
il giovedì a P.le Roma (Coldiretti) e, come menzionato sopra, alla Giudecca quello delle carcerate
il venerdì a Lido;
poi ci sono alcune aziende agricole che fanno vendita diretta, quindi i clienti ordinano online e poi ad una data e ora stabilita, vanno a prendere la loro borsa settimanale.
Pur non trattando verdura, non possiamo non menzionare Rimani, il primo negozio di sfusi totalmente plastic-free a Venezia, dove poter comprare alimenti secchi bio, saponi al taglio e prodotti per la casa ecologici, oltre alle meravigliose confetture e nettari dell’azienda agricola di una delle due socie.
Insomma, a Venezia c’è una certa attenzione verso l’ambiente e il cibo sano e anche noi di sullaluna speriamo di poter contribuire un minimo in questa rivoluzione verde e silenziosa proponendovi in menu piatti semplici con prodotti genuini e delle letture che nutrano mente e spirito.
In basso, una lista non esaustiva dei libri sul tema che potete trovare da noi:
La Cucina Botanica di Elly McCausland, Guido Tommasi Editore
Cucina Botanica di Carlotta Perego, Gribaudo
Il dilemma dell’onnivoro di Michael Pollan, Adelphi
Cotto di Michael Pollan, Adelphi
Una seconda natura di Michael Pollan, Adelphi
In difesa del cibo di Michael Pollan, Adelphi
L’arte del cibo semplice di Alice Waters, Guido Tommasi Editore
Atlante dei Formaggi di Sicard Tristan, Guido Tommasi Editore
Ricette naturali per il mio bebè di Angèle Ferreux-Maeght, L’Ippocampo
La cucina extravergine di Susan J.White, Guido Tommasi Editore
Venice and its food di Sally Spector, Elzeviro Edizioni
Bere come un vero scrittore di Camilla Pieretti, Il Saggiatore
Il mondo nel carrello di Antonio Canu, Il Saggiatore
The Green Kitchen di david Frenkiel e Luise Vindhal, Guido Tommasi Editore
Un Gusto Diverso di Diana Henry, Guido Tommasi Editore
Il fornaio della domenica di Sabrine D’Aubergine, Guido Tommasi Editore
Come si fa il pane di Emmanuel Hadjiandreou, Guido Tommasi Editore
Pasta Madre di Riccardo Astolfi, Guido Tommasi Editore